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Terzo settore: la riforma in pillole

In questa sezione tenteremo di offrire una panoramica dei principali cambiamenti introdotti dalla legge “Delega al Governo per la Riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale” (L. 6 giugno 2016, n. 106), in attesa che sia completato l’intero iter legislativo che condurrà all’approvazione dei decreti delegati entro giugno 2017.

La legge delega ha infatti generato un dibattito vivace intorno ad una serie di tematiche che risultano cruciali per definire il ruolo del Terzo Settore nel nostro Paese e per favorire processi di innovazione sociale valorizzando, allo stesso tempo, ciò che è stato realizzato fino ad oggi.

La riforma complessiva della materia ha - fra gli altri - l’obiettivo di riordinare una legislazione speciale stratificata negli anni che si è sviluppata intorno alle tre tipologie di enti inseriti nel codice civile dal legislatore del 1942 (fondazioni, associazioni e comitati): le Organizzazioni non Governative (L. 49/1987), le Fondazioni bancarie (L.218/1990), le Organizzazioni di Volontariato ( L. 266/91), le Cooperative Sociali (L. 381/91), le Associazioni Sportive Dilettantistiche (L. 398/1991), le Fondazioni musicali (Dlgs 367/1996), le Onlus (Dlgs 460/1997), le Associazioni di Promozione Sociale (L. 383/2000), le imprese sociali (Dlgs 155/2006), le Startup innovative a vocazione sociale (L.221/2012) e le Benefit Corporation (legge di stabilità per il 2016).

A partire dal mese di novembre pubblicheremo, a cadenza settimanale, un articolo di approfondimento curato da Francesco Della Rocca su un particolare aspetto della riforma.

Crisi di governo e governo Gentiloni
L’avvicendamento del Governo Gentiloni con il precedente esecutivo guidato da Matteo Renzi, dopo la vittoria del no al referendum confermativo della legge di riforma costituzionale, apre scenari incerti per la riforma del Terzo Settore. Escludendo il decreto in materia di Servizio Civile giudicato con voto favorevole dal Consiglio dei Ministri in via preliminare il 10 novembre 2016 che dovrebbe essere ratificato entro la fine dell’anno, i rimanenti decreti rimangono lontani dall’approvazione definitiva. Notizie recenti confermano che era in via di completamento la stesura del decreto sull’impresa sociale, che in presenza di future condizioni politiche favorevoli potrebbe essere il prossimo ad essere approvato.
Qualora non dovesse verificarsi un preventivo scioglimento delle Camere, l'attuale esecutivo dovrebbe avere il tempo necessario per approvare in via definitiva i rimanenti decreti attuativi entro il termine ultimo fissato nel maggio 2017 (quarantacinque giorni prima dell’anno decorso a partire dalla data di pubblicazione delle legge delega avvenuta nel giugno 2016).
Resta quindi da attendere le linee di azione dell'attuale Governo per capire se la riforma possa divenire cosa concreta oppure resterà un nulla di fatto..